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È possibile modificare il contenuto degli accordi presi in separazione e divorzio?

Guida completa

Nel corso del tempo, le condizioni economiche, familiari e personali delle persone possono cambiare anche in modo significativo. È quindi normale che molti ex coniugi, dopo la separazione o il divorzio, si accorgano che le condizioni stabilite anni prima non sono più sostenibili o non rispecchiano la nuova situazione familiare ed economica.

Ma è sempre possibile modificare le condizioni?
La risposta è , ma solo a determinate condizioni e con specifici requisiti previsti dalla legge.

Quando è possibile chiedere la revisione

La normativa italiana prevede che si possa chiedere la revisione degli accordi solo quando intervengono fatti nuovi, successivi alla sentenza di separazione o di divorzio.

I cambiamenti devono essere:

  • Nuovi: devono essere posteriori a quanto stabilito
  • Rilevanti: devono incidere sulla situazione familiare ed economica
  • Stabili: non devono essere temporanei
  • Documentabili: devono essere provati con atti, documenti o testimoni

Modifica delle condizioni relative ai figli

Quando si possono modificare le condizioni su affidamento, visita e responsabilità genitoriale

Le condizioni riguardanti i figli possono essere modificate in qualsiasi momento, ma solo se:

  • sono sopravvenuti fatti nuovi;
  • vi sono modifiche significative nella vita dei figli o dei genitori;
  • l’attuale assetto non tutela più adeguatamente il benessere dei minori.

Esempi di fatti nuovi considerati rilevanti

  • un genitore non rispetta il principio di bigenitorialità;
  • comportamenti ostativi verso l’altro genitore;
  • trasferimenti ingiustificati;
  • scarsa partecipazione alla vita del minore;
  • problemi sanitari, educativi o comportamentali emersi successivamente;
  • nuove esigenze scolastiche o logistiche del figlio.

Attenzione: non basta il semplice malcontento

Molti genitori credono di poter chiedere una revisione solo perché non condividono quanto deciso dal Giudice o concordato in separazione.
In realtà, senza fatti nuovi la richiesta viene respinta.

Modifica dell'assegno di mantenimento e divorzile

La revisione dell’assegno di mantenimento è da sempre una delle richieste più frequenti. Tuttavia, dopo la nota sentenza delle Sezioni Unite del 2017 e la successiva giurisprudenza, è fondamentale fare chiarezza.

Si può modificare un assegno solo perché è cambiato l’orientamento della Cassazione?

No.
La giurisprudenza è stata chiara: non si può chiedere una modifica solo perché è cambiato il criterio stabilito dalla Cassazione.

Una sentenza del 2020 ha ribadito che il mutamento dei criteri giuridici non giustifica da solo una revisione dell’assegno divorzile o di mantenimento.

Quando è invece possibile ottenere una modifica delle condizioni economiche?

È possibile chiedere la revisione quando vi sono circostanze nuove e documentabili, come:

  • perdita del lavoro senza colpa;
  • riduzione significativa del reddito;
  • malattia o invalidità sopravvenuta;
  • incremento del reddito dell’ex coniuge beneficiario;
  • inizio di una nuova attività lavorativa da parte del coniuge che percepiva l’assegno;
  • il figlio maggiorenne diventa economicamente autosufficiente.

Importante

Chi versa l’assegno non può decidere autonomamente di interrompere o ridurre i pagamenti.
È obbligatorio rivolgersi al Giudice per ottenere un provvedimento di modifica o cessazione.

Come funziona la procedura

Ricorso al Tribunale di Milano

La parte interessata, tramite avvocato divorzista, deve presentare un ricorso al Tribunale di Milano, competente per famiglia e minori.

La procedura prevede:

  1. predisposizione del ricorso da parte dell’avvocato;
  2. raccolta dei documenti: buste paga, CUD, certificati, contratti di lavoro, documentazione sanitaria, ecc.;
  3. fissazione dell’udienza;
  4. eventuale istruttoria con testimoni, consulenze, indagini;
  5. decisione del Giudice.

La durata media a Milano è di 4–12 mesi a seconda della complessità del caso.

Negoziazione assistita tra avvocati

In alternativa, quando vi è disponibilità al dialogo, è possibile ricorrere alla negoziazione assistita, con la presenza di due avvocati, uno per parte.
Questa procedura:

  • è più veloce,
  • è meno conflittuale,
  • evita il Tribunale,
  • riduce i costi,
  • permette un aggiornamento più rapido delle condizioni.

Errori comuni da evitare

  • chiedere la modifica senza fatti nuovi;
  • interrompere o ridurre l’assegno senza autorizzazione;
  • non documentare i cambiamenti;
  • agire senza l’assistenza di un avvocato;
  • confondere disagio personale con elementi di rilevanza giuridica.

Conclusioni

La modifica delle condizioni di separazione e divorzio è possibile, ma solo in presenza di novità reali, concrete e documentate.
Che si tratti di figli, affidamento, condizioni economiche o mantenimento, il tribunale interviene solo quando le circostanze sopravvenute rendono necessario un aggiornamento degli accordi.

Ricorrere a un avvocato esperto in diritto di famiglia consente di valutare correttamente i presupposti, evitare errori e scegliere la strada migliore – ricorso al Tribunale o negoziazione assistita – per ottenere una modifica efficace e tempestiva.

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